Gli scettici classificano Bitcoin come uno schema piramidale o schema Ponzi. A sostegno di questa teoria vi sarebbe il fatto che la maggior parte dei bitcoin si troverebbe concentrata nelle mani di pochi individui. Tuttavia, sebbene le transazioni sulla blockchain siano del tutto pubbliche e trasparenti, è impossibile determinare quanti individui detengano cosa. Il numero di indirizzi, infatti, non corrisponde assolutamente al numero di individui.
Ad esempio, le società di cambio valuta dette exchange, come Coinbase, mantengono su pochi indirizzi enormi quantità di bitcoin che appartengono però a migliaia (nel caso di Coinbase milioni) di loro clienti. Anche i veicoli di investimento come Grayscale gestiscono molti bitcoin con pochi indirizzi ma le loro azioni sono detenute da molte persone. Inoltre, la grande quantità di bitcoin andati persi (si stima circa 4 milioni) appartengono per lo più ad early adopters che non hanno preso le precauzioni dovute per conservarli e che detenevano grandi quantità in pochi indirizzi quando ancora il valore di bitcoin era molto basso.
Al tempo stesso, una sola persona può controllare più di un indirizzo bitcoin. Con la diffusione dei portafogli cosiddetti a sistema gerarchico deterministico (hierarchical deterministic wallet) un solo individuo è facilmente in grado controllare un numero pressoché infinito di indirizzi.
Pertanto, alla luce del funzionamento stesso del network Bitcoin e del suo sistema di indirizzi, sono assolutamente insensate considerazioni in merito a quanti bitcoin siano in mano di quante persone.
In ogni caso, bitcoin costituisce un nuovo asset digitale che, come tutte le innovazioni tecnologiche, premia gli early adopters, che naturalmente sono in numero molto minore rispetto a coloro che investono in un momento successivo. È pertanto assolutamente normale che gli early adopters siano quelli che probabilmente detengono un maggior numero di bitcoin ma sono anche quelli che hanno corso il rischio maggiore avendo investito in bitcoin quando i punti di domanda erano ancora tanti. Questo vale anche per qualsiasi azienda, dove i primi investitori sono in genere quelli che detengono più azioni e che beneficiano maggiormente dell’eventuale crescita.
Image Credits: Yegor Petrov