Al giorno d’oggi siamo abituati a pensare che il denaro sia fondamentalmente solo di un tipo, ovvero quello che usiamo tutti i giorni, euro o dollaro che sia – la cosiddetta moneta FIAT (termine latino che significa “imposto da una autorità”). Quindi difficilmente ci mettiamo a pensare che questa forma di denaro risponda bene o meno alla funzione per cui è stato pensato. Proviamo a farlo analizzandolo sotto le tre dimensioni sopra descritte.
1. Moneta FIAT come riserva di valore
La durata media delle valute FIAT è di 27 anni. Si. Solo 27 anni. Significa che per la maggior parte degli abitanti della Terra è molto difficile passare la propria ricchezza ai propri figli, o meglio, è molto difficile farlo attraverso ricchezza detenuta in denaro. Molto più facile farlo con immobili o altri beni.
Ma prendiamo la valuta della potenza economica più grande di tutte, quindi il dollaro americano, che quindi dovrebbe essere una delle valute che meglio ha mantenuto il proprio valore nel tempo e che dura da più di 200 anni. Invece, negli ultimi 100 anni ha perso ben il 96% del proprio potere d’acquisto. È evidente quindi che le valute tradizionali siano chi più chi meno, tutte delle pessime opzioni per mantenere il valore nel tempo e passarlo alle generazioni future. Contanti nascosti in scantinati o soffitte, dietro false pareti o sotto terra, che una volta valevano una fortuna, se trovati a distanza di molto tempo, hanno perso la maggior parte del proprio valore.
2. Moneta FIAT come mezzo di scambio
Questa è la funzione probabilmente meglio ricoperta dalle valute tradizionali. Avendo valore legale tutti accettano (o meglio devono accettare) pagamenti nella valuta di riferimento per un determinato paese.
Tuttavia nessuna delle valute tradizionali, nemmeno il dollaro americano, è accettata a livello globale, anche se è comunque piuttosto facile cambiarle nella valuta locale.
In alcuni casi viene anche meno il principio che tutte le banconote hanno lo stesso valore, la cosiddetta fungibilità, perché per esempio in Tanzania non accettano (e non ti cambiano nemmeno) dollari emessi prima 2000, sebbene abbiano ancora corso legale negli Stati Uniti che è il paese emittente.
Così come oggi in Italia non si possono più usare le lire, né cambiare più in alcun modo in euro (salvo si provi di aver già fatto richiesta entro febbraio 2012). Eclatante il caso dello sfortunato erede che ha trovato nella cassetta di sicurezza del nonno ben tre miliardi di lire (circa 1,5 milioni di euro) ma non ha potuto mai convertirli in quanto ormai scaduto il termine.
3. Moneta FIAT come come unità di conto
Sebbene come visto sopra, le monete tradizionali perdano molto valore nel lungo periodo, ricoprono piuttosto bene la funzione di unità di conto.
Infatti, soprattutto se parliamo di euro o dollaro, la svalutazione non è percepibile nel brevissimo periodo, pertanto esprimere i prezzi dei beni in queste valute ci consente di essere sufficientemente tranquilli che anche domani quella quantità di denaro avrà un valore quasi uguale ad oggi.
Questo non è però sempre vero, dato che in casi eccezionali come periodi di svalutazione a livelli altissimi (vedi Germania negli anni ’20), anche questa forma di denaro può perdere valore in tempo brevissimi.